I gruppi di auto aiuto per i familiari
Nel gruppo di auto mutuo aiuto per familiari, si vive in prima persona la prospettiva e il vissuto di chi, se così possiamo dire, vive di riflesso il panico e le sue drammatiche conseguenze.
Come vivere accanto ad una persona che soffre di panico? Come aiutare? Cosa fare?
Le emozioni che si raccolgono già dai primi incontri sono un senso di impotenza misto alla ricerca di soluzioni e consigli per poter fare "qualcosa". Infatti, l'amore e la volontà di dare sostegno vanno a scontrarsi addosso al muro del panico, lasciando ben pochi spiragli. I temi che spesso ricorrono in un gruppo di familiari sono quelli della solitudine, dei sentimenti del familiare che si vede privo di soluzioni di fronte alla persona sofferente: cosa fare, cosa non fare? La paura di sbagliare, perché non si sa davvero da dove cominciare.
I familiari, superata la fase di apprendimento (quella in cui si comprende come supportare in maniera sana la persona in difficoltà), si lasciano andare ad una fase altrettanto forte e delicata, quella dell'apertura e della condivisione. Un' apertura emotiva e quasi necessaria, per lasciare uscire, buttare fuori le emozioni che portano dentro. La condivisione delle difficoltà che i partecipanti vivono quotidianamente diviene preziosa: nasce il bisogno di mettere in comune il proprio dolore, di sfogarsi e di liberare pensieri e paure.
Col tempo i partecipanti comprendono che la compassione non serve, va invece stimolata l'autonomia e la crescita personale di chi vive nel panico. Il fatto di lavorare quasi contemporaneamente con le persone che vivono il DAP e familiari aiuta a cogliere la reciproca prospettiva e gli stimoli incrociati: la persona colpita dal DAP comprende la necessità di un cambiamento personale, i parenti da parte loro diventano consapevoli di questo fondamentale passaggio e cercano di creare lo spazio e l'ambiente più adatti. Un lavoro di squadra, se vogliamo chiamarlo così, può diventare effettivamente un aiuto decisivo per chi vuole superare il panico.
I gruppi per familiari dell’ALPA si riuniranno due volte al mese non appena raggiunto un numero di almeno 5 partecipanti. Il gruppo inizialmente sarà “condotto” da un facilitatore ALPA che successivamente metterà i partecipanti nella condizione di individuare tra i componenti un familiare che faciliterà un gruppo di auto-mutuo aiuto per familiari.
Come vivere accanto ad una persona che soffre di panico? Come aiutare? Cosa fare?
Le emozioni che si raccolgono già dai primi incontri sono un senso di impotenza misto alla ricerca di soluzioni e consigli per poter fare "qualcosa". Infatti, l'amore e la volontà di dare sostegno vanno a scontrarsi addosso al muro del panico, lasciando ben pochi spiragli. I temi che spesso ricorrono in un gruppo di familiari sono quelli della solitudine, dei sentimenti del familiare che si vede privo di soluzioni di fronte alla persona sofferente: cosa fare, cosa non fare? La paura di sbagliare, perché non si sa davvero da dove cominciare.
I familiari, superata la fase di apprendimento (quella in cui si comprende come supportare in maniera sana la persona in difficoltà), si lasciano andare ad una fase altrettanto forte e delicata, quella dell'apertura e della condivisione. Un' apertura emotiva e quasi necessaria, per lasciare uscire, buttare fuori le emozioni che portano dentro. La condivisione delle difficoltà che i partecipanti vivono quotidianamente diviene preziosa: nasce il bisogno di mettere in comune il proprio dolore, di sfogarsi e di liberare pensieri e paure.
Col tempo i partecipanti comprendono che la compassione non serve, va invece stimolata l'autonomia e la crescita personale di chi vive nel panico. Il fatto di lavorare quasi contemporaneamente con le persone che vivono il DAP e familiari aiuta a cogliere la reciproca prospettiva e gli stimoli incrociati: la persona colpita dal DAP comprende la necessità di un cambiamento personale, i parenti da parte loro diventano consapevoli di questo fondamentale passaggio e cercano di creare lo spazio e l'ambiente più adatti. Un lavoro di squadra, se vogliamo chiamarlo così, può diventare effettivamente un aiuto decisivo per chi vuole superare il panico.
I gruppi per familiari dell’ALPA si riuniranno due volte al mese non appena raggiunto un numero di almeno 5 partecipanti. Il gruppo inizialmente sarà “condotto” da un facilitatore ALPA che successivamente metterà i partecipanti nella condizione di individuare tra i componenti un familiare che faciliterà un gruppo di auto-mutuo aiuto per familiari.