Le attività di Alpa
Sportello Anti-panico
Con questo nuovo servizio intendiamo offrire ai cittadini un luogo dove counselor professionisti e facilitatori, entrambi volontari dell'associazione, accoglieranno le persone affette da panico. Su richiesta, inoltre, ALPA offrirà ai cittadini la possibilità di un incontro individuale con uno psicologo-psicoterapeuta e/o uno psichiatra al fine di avere una corretta informazione sul disagio. L’intento di questa iniziativa è anche quello di diminuire il pregiudizio sociale che spesso grava nei confronti delle persone affette da DAP (Disturbo da Attacchi di Panico). Nel contesto di questa iniziativa verranno proposti dei gruppi di lavoro in seno a degli specifici seminari di informazione sul disagio.
Lo sportello anti-panico Alpa sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 19, a Roma.
Chiunque voglia usufruire del servizio, gratuito, approvato e pubblicato dal Ministero della Salute, è pregato di chiamare lo 06.32600733.
Con questo nuovo servizio intendiamo offrire ai cittadini un luogo dove counselor professionisti e facilitatori, entrambi volontari dell'associazione, accoglieranno le persone affette da panico. Su richiesta, inoltre, ALPA offrirà ai cittadini la possibilità di un incontro individuale con uno psicologo-psicoterapeuta e/o uno psichiatra al fine di avere una corretta informazione sul disagio. L’intento di questa iniziativa è anche quello di diminuire il pregiudizio sociale che spesso grava nei confronti delle persone affette da DAP (Disturbo da Attacchi di Panico). Nel contesto di questa iniziativa verranno proposti dei gruppi di lavoro in seno a degli specifici seminari di informazione sul disagio.
Lo sportello anti-panico Alpa sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 19, a Roma.
Chiunque voglia usufruire del servizio, gratuito, approvato e pubblicato dal Ministero della Salute, è pregato di chiamare lo 06.32600733.
I gruppi di Auto Mutuo Aiuto come sostegno
Il concetto di gruppo di auto-mutuo aiuto è diventato un punto di riferimento per il benessere di milioni di persone. Riconosciuto e valorizzato dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), l’auto aiuto rappresenta il fulcro di ALPA ma soprattutto si pone come un elemento importante all’interno della terapia complessiva per affrontare il DAP (Disagio da Attacchi di Panico).
In un gruppo di auto aiuto tutti i partecipanti sono sullo stesso livello: nessuno guida, nessuno si pone su uno scalino più alto, nessuno domina la situazione. È prevista soltanto la figura di un facilitatore (helper), un “semplice” ruolo di catalizzatore per rendere ancora più fluido e lineare il contesto.
I membri si incontrano e condividono le loro esperienze: mettono insieme punti di vista, emozioni, paure, sensazioni. Si raccontano e si aprono, creando un vero tesoro comune, frutto delle singole esperienze. Non c’è vergogna nè timore di essere fraintesi o ridicolizzati ma soprattutto ci si sente attori e protagonisti del proprio percorso.
Chi si avvicina per la prima volta al gruppo vive emozioni dure e complesse. Solitudine, senso di vuoto, il timore di non poter mai più tornare ad una vita normale, una vita cioè senza la presenza incombente del panico. In una parola: buio, dentro e fuori.
Il passo che porta da questa condizione alla partecipazione al gruppo è già in sè lungo e intenso ma soprattutto una prima fondamentale vittoria.
Il concetto di gruppo di auto-mutuo aiuto è diventato un punto di riferimento per il benessere di milioni di persone. Riconosciuto e valorizzato dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), l’auto aiuto rappresenta il fulcro di ALPA ma soprattutto si pone come un elemento importante all’interno della terapia complessiva per affrontare il DAP (Disagio da Attacchi di Panico).
In un gruppo di auto aiuto tutti i partecipanti sono sullo stesso livello: nessuno guida, nessuno si pone su uno scalino più alto, nessuno domina la situazione. È prevista soltanto la figura di un facilitatore (helper), un “semplice” ruolo di catalizzatore per rendere ancora più fluido e lineare il contesto.
I membri si incontrano e condividono le loro esperienze: mettono insieme punti di vista, emozioni, paure, sensazioni. Si raccontano e si aprono, creando un vero tesoro comune, frutto delle singole esperienze. Non c’è vergogna nè timore di essere fraintesi o ridicolizzati ma soprattutto ci si sente attori e protagonisti del proprio percorso.
Chi si avvicina per la prima volta al gruppo vive emozioni dure e complesse. Solitudine, senso di vuoto, il timore di non poter mai più tornare ad una vita normale, una vita cioè senza la presenza incombente del panico. In una parola: buio, dentro e fuori.
Il passo che porta da questa condizione alla partecipazione al gruppo è già in sè lungo e intenso ma soprattutto una prima fondamentale vittoria.
Il sentirsi accettati e ascoltati, la consapevolezza di aver vissuto le stesse situazioni, la voglia di aprirsi in un ambiente protetto: un gruppo di auto aiuto è tutto questo e molto altro. E’ uno dei tanti esempi in cui il risultato finale è molto più della somma dei singoli elementi: nasce un contesto nuovo fatto di compresenza e ascolto.
Ascolto è certamente una delle parole chiavi fondamentali: ascoltare è un atto importante, nel gruppo dà la misura della soluzione, della possibilità di vedere e trovare una via d’uscita. Non vuol essere un banale “mal comune mezzo gaudio” ma un più profondo e sincero mettere insieme per costruire il sentiero che sappia andare oltre il panico. ALPA lavora continuamente per far crescere una rete sempre più capillare di gruppi di auto aiuto, capaci di abbracciare tutto il territorio nazionale e garantire una presenza vicina e costante. |
Gruppi guidati - PERCORSI DI CRESCITA
Il gruppo condotto ha dinamiche simili al gruppo di auto-mutuo aiuto, ma non è un gruppo alla pari. Il conduttore, che nello specifico è un counselor professionista, opera sulla formazione, sull'educazione e sulla comunicazione. Anche in questo caso l'empatia è fondamentale per stabilire una relazione tra il counselor e i membri del gruppo. Il conduttore è preparato a far emergere nei singoli individui la consapevolezza e la forza del cambiamento, aiutando a trasformare il disagio in opportunità di crescita e lavorando in modo particolare sulle strategie di vita, sugli obiettivi e sulle risorse disponibili per realizzarli.
Nello specifico a Roma sono attivi i percorsi di crescita sulle dipendenze affettive.
Per maggiori info sulle dipendenze affettive, seguici sulla pagina FB dedicata!
Il gruppo condotto ha dinamiche simili al gruppo di auto-mutuo aiuto, ma non è un gruppo alla pari. Il conduttore, che nello specifico è un counselor professionista, opera sulla formazione, sull'educazione e sulla comunicazione. Anche in questo caso l'empatia è fondamentale per stabilire una relazione tra il counselor e i membri del gruppo. Il conduttore è preparato a far emergere nei singoli individui la consapevolezza e la forza del cambiamento, aiutando a trasformare il disagio in opportunità di crescita e lavorando in modo particolare sulle strategie di vita, sugli obiettivi e sulle risorse disponibili per realizzarli.
Nello specifico a Roma sono attivi i percorsi di crescita sulle dipendenze affettive.
Per maggiori info sulle dipendenze affettive, seguici sulla pagina FB dedicata!
Gruppo familiari
Nel gruppo di auto mutuo aiuto per familiari, si vive in prima persona la prospettiva e il vissuto di chi, se così possiamo dire, vive di riflesso il panico e le sue drammatiche conseguenze.
Come vivere accanto ad una persona che soffre di panico? Come aiutare? Cosa fare?
Le emozioni che si raccolgono già dai primi incontri sono un senso di impotenza misto alla ricerca di soluzioni e consigli per poter fare "qualcosa". Infatti, l'amore e la volontà di dare sostegno vanno a scontrarsi addosso al muro del panico, lasciando ben pochi spiragli. I temi che spesso ricorrono in un gruppo di familiari sono quelli della solitudine, dei sentimenti del familiare che si vede privo di soluzioni di fronte alla persona sofferente: cosa fare, cosa non fare? La paura di sbagliare, perché non si sa davvero da dove cominciare.
I familiari, superata la fase di apprendimento (quella in cui si comprende come supportare in maniera sana la persona in difficoltà), si lasciano andare ad una fase altrettanto forte e delicata, quella dell'apertura e della condivisione. Un' apertura emotiva e quasi necessaria, per lasciare uscire, buttare fuori le emozioni che portano dentro. La condivisione delle difficoltà che i partecipanti vivono quotidianamente diviene preziosa: nasce il bisogno di mettere in comune il proprio dolore, di sfogarsi e di liberare pensieri e paure.
Col tempo i partecipanti comprendono che la compassione non serve, va invece stimolata l'autonomia e la crescita personale di chi vive nel panico. Il fatto di lavorare quasi contemporaneamente con le persone che vivono il DAP e familiari aiuta a cogliere la reciproca prospettiva e gli stimoli incrociati: la persona colpita dal DAP comprende la necessità di un cambiamento personale, i parenti da parte loro diventano consapevoli di questo fondamentale passaggio e cercano di creare lo spazio e l'ambiente più adatti. Un lavoro di squadra, se vogliamo chiamarlo così, può diventare effettivamente un aiuto decisivo per chi vuole superare il panico.
I gruppi per familiari dell’ALPA si riuniranno due volte al mese non appena raggiunto un numero di almeno 5 partecipanti. Il gruppo inizialmente sarà “condotto” da un facilitatore ALPA che successivamente metterà i partecipanti nella condizione di individuare tra i componenti un familiare che faciliterà un gruppo di auto-mutuo aiuto per familiari.
Nel gruppo di auto mutuo aiuto per familiari, si vive in prima persona la prospettiva e il vissuto di chi, se così possiamo dire, vive di riflesso il panico e le sue drammatiche conseguenze.
Come vivere accanto ad una persona che soffre di panico? Come aiutare? Cosa fare?
Le emozioni che si raccolgono già dai primi incontri sono un senso di impotenza misto alla ricerca di soluzioni e consigli per poter fare "qualcosa". Infatti, l'amore e la volontà di dare sostegno vanno a scontrarsi addosso al muro del panico, lasciando ben pochi spiragli. I temi che spesso ricorrono in un gruppo di familiari sono quelli della solitudine, dei sentimenti del familiare che si vede privo di soluzioni di fronte alla persona sofferente: cosa fare, cosa non fare? La paura di sbagliare, perché non si sa davvero da dove cominciare.
I familiari, superata la fase di apprendimento (quella in cui si comprende come supportare in maniera sana la persona in difficoltà), si lasciano andare ad una fase altrettanto forte e delicata, quella dell'apertura e della condivisione. Un' apertura emotiva e quasi necessaria, per lasciare uscire, buttare fuori le emozioni che portano dentro. La condivisione delle difficoltà che i partecipanti vivono quotidianamente diviene preziosa: nasce il bisogno di mettere in comune il proprio dolore, di sfogarsi e di liberare pensieri e paure.
Col tempo i partecipanti comprendono che la compassione non serve, va invece stimolata l'autonomia e la crescita personale di chi vive nel panico. Il fatto di lavorare quasi contemporaneamente con le persone che vivono il DAP e familiari aiuta a cogliere la reciproca prospettiva e gli stimoli incrociati: la persona colpita dal DAP comprende la necessità di un cambiamento personale, i parenti da parte loro diventano consapevoli di questo fondamentale passaggio e cercano di creare lo spazio e l'ambiente più adatti. Un lavoro di squadra, se vogliamo chiamarlo così, può diventare effettivamente un aiuto decisivo per chi vuole superare il panico.
I gruppi per familiari dell’ALPA si riuniranno due volte al mese non appena raggiunto un numero di almeno 5 partecipanti. Il gruppo inizialmente sarà “condotto” da un facilitatore ALPA che successivamente metterà i partecipanti nella condizione di individuare tra i componenti un familiare che faciliterà un gruppo di auto-mutuo aiuto per familiari.
Punto d'ascolto telefonico Pronto ALPA
Sappiamo quanto sia difficile, per chi soffre di DAP, fare il primo passo e chiedere aiuto. La nostra è una mano tesa, pronta ad afferrare quella di chi nello smarrimento cerca conforto, accoglienza, rassicurazione ma soprattutto la condivisione per la ricerca di una strada da percorrere. L’auto-mutuo aiuto parte anche da qui, il primo passo è il più difficile, lo sappiamo anche noi. Il primo passo è una forma di ribellione nei confronti di se stessi, è sentire il bisogno di riappropriarsi della libertà. Chiama i volontari dell’ALPA, anche loro hanno sofferto di attacchi di panico come te! Pronto ALPA risponde tutti i giorni e negli orari indicati. Anche se non siamo dei professionisti, ma solo dei volontari che hanno sofferto di attacchi di panico e che ne sono usciti, troverai sempre una voce amica! Ecco la reperibilità telefonica dei nostri volontari sempre pronti ad aiutarti e a sostenerti: 331.7820602 oppure 06/32600733 |
Laboratori espressivi
Altra finalità di ALPA è quella di aprirsi ad aspetti socio-culturali, attraverso la creazione di laboratori visti nell’ottica di campi di esperienza; campi dinamici dell’agire e del fare, dove ogni persona può avere la possibilità di far emergere o consolidare le proprie risorse canalizzando in maniera costruttiva le proprie emozioni.
I laboratori (Teatro - Musica - Pittura e Decorazione - Lettura - Fotografia - Cinema ed altro) sono organizzati nell’ottica di un approccio e di un metodo socio-affettivo dove l’elemento aggregazione possa permettere momenti di confronto e di scambio.
E solo attraverso la cultura nel senso più ampio del termine, può acquisire, promuovere e organizzare conoscenze e saperi volti ad una crescita personale e sociale.
La cura della persona che soffre di attacchi di panico deve essere considerata nell’ottica di un approccio bio-psico-sociale.
Altra finalità di ALPA è quella di aprirsi ad aspetti socio-culturali, attraverso la creazione di laboratori visti nell’ottica di campi di esperienza; campi dinamici dell’agire e del fare, dove ogni persona può avere la possibilità di far emergere o consolidare le proprie risorse canalizzando in maniera costruttiva le proprie emozioni.
I laboratori (Teatro - Musica - Pittura e Decorazione - Lettura - Fotografia - Cinema ed altro) sono organizzati nell’ottica di un approccio e di un metodo socio-affettivo dove l’elemento aggregazione possa permettere momenti di confronto e di scambio.
E solo attraverso la cultura nel senso più ampio del termine, può acquisire, promuovere e organizzare conoscenze e saperi volti ad una crescita personale e sociale.
La cura della persona che soffre di attacchi di panico deve essere considerata nell’ottica di un approccio bio-psico-sociale.
Progetto ALPA-FIDANS: "Crescere senza ansia. Comprendere il rischio per prevenire i disturbi d'ansia."
Questo è un progetto di ricerca in collaborazione con la FIDANS (Fondazione Internazionale per il Sostegno della Ricerca in Psichiatria – Progetto sui Disturbi d’Ansia e da Stress), per proteggere i bambini dai disturbi d'ansia.Di seguito in allegato il file del protocollo d'intesa tra le due associazioni.
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Progetto giovani
L'ansia e il panico insorgono anche in soggetti molto giovani, come è stato più volte evidenziato da articoli scientifici e studi specialistici, ma questo fenomeno viene spesso sottovalutato o non compreso dagli educatori e dalle famiglie.
I ragazzi non sempre riescono a farsi aiutare a superare l'ansia, innescando così meccanismi che portano ad un calo significativo dell'autostima in un momento cruciale della crescita personale. Inoltre, l'ansia interagisce pesantemente con il rendimento scolastico, rendendo a volte faticosissimo il percorso di studi.
Occorre agire subito sui ragazzi per prevenire e curare i disturbi d'ansia, e permettere loro di esprimersi e crescere in un ambiente sereno, attento e preparato.
Cosa ci proponiamo di fare in concreto?
Se sei un ragazzo in difficoltà, scrivici e raccontaci la tua storia; se sei un insegnante e vuoi collaborare con noi, saremo felicissimi di accoglierti; se sei un genitore e vuoi essere informato, siamo a tua disposizione. (sono volontari in ALPA vari insegnanti)..
Noi siamo pronti a partire.... e tu?
L'ansia e il panico insorgono anche in soggetti molto giovani, come è stato più volte evidenziato da articoli scientifici e studi specialistici, ma questo fenomeno viene spesso sottovalutato o non compreso dagli educatori e dalle famiglie.
I ragazzi non sempre riescono a farsi aiutare a superare l'ansia, innescando così meccanismi che portano ad un calo significativo dell'autostima in un momento cruciale della crescita personale. Inoltre, l'ansia interagisce pesantemente con il rendimento scolastico, rendendo a volte faticosissimo il percorso di studi.
Occorre agire subito sui ragazzi per prevenire e curare i disturbi d'ansia, e permettere loro di esprimersi e crescere in un ambiente sereno, attento e preparato.
Cosa ci proponiamo di fare in concreto?
- Gruppi di auto-mutuo aiuto con ragazzi, facilitati da persone esperte del problema.
- Creazione di uno spazio sul sito per raccogliere testimonianze, richieste di aiuto e proposte.
- Monitoraggio su un campione significativo di alunni tramite questionario, per conoscere i dati del problema e definire delle strategie di intervento, a livello scolastico e familiare, da portare a conoscenza del ministero della pubblica istruzione e della salute.
- Stilare un vademecum su come prevenire e intervenire nelle situazioni di disagio giovanile, da diffondere tra gli insegnanti e le famiglie
Se sei un ragazzo in difficoltà, scrivici e raccontaci la tua storia; se sei un insegnante e vuoi collaborare con noi, saremo felicissimi di accoglierti; se sei un genitore e vuoi essere informato, siamo a tua disposizione. (sono volontari in ALPA vari insegnanti)..
Noi siamo pronti a partire.... e tu?
Dipartimento Formativo
Alpa si occupa anche di formazione AMA (Auto Mutuo Aiuto) e di formazione sulla relazione di aiuto.
Alpa si occupa anche di formazione AMA (Auto Mutuo Aiuto) e di formazione sulla relazione di aiuto.